Hellas Trans Mountains 2012

Dalla metà degli anni '80 Stefano T. Fabrizi viaggia attraverso il Peloponneso selvaggio e sconosciuto. Grande appassionato di mountain bike e di avventura, esplora ogni angolo di queste terre e immagina che un giorno possa diventare il luogo ideale per una gara di mtb a tappa unica. Immagina, sogna e si impegna in un lungo lavoro di rilevamenti cartografici e gps. Per molti anni il sogno rimane in un cassetto, fino all'incontro con Wildtrack. Dopo aver  cavalcato centinaia di chilometri e migliaia di metri di dislivello su questi sentieri, Wildtrack cioè Marco Costa, uno dei più forti Italiani nelle gare internazionali di ultracycilng e protagonista di diversi viaggi avventura, ed Elena Massarenti, ex campionessa italiana mtb endurance a squadre, tenace ed avventurosa viaggiatrice con la passione per la montagna, decidono di appoggiare il progetto di Stefano. Nella primavera del  2011 nasce quindi l'dea di Hellas Trans Mountains, gara di mountain bike in autonomia a tappa unica. 500 Km e 10100 m. di dislivello positivo. E' una gara da effettuarsi senza assistenza tecnica e supporto esterno, equipaggiati autonomamente. L'atleta gestisce l'andatura  in base alle proprie attitudini sportive e capacità individuali di adattamento, decidendo liberamente le soste per il riposo e il  rifornimento alimentare. L'obiettivo è di portare a compimento la gara nel miglior tempo possibile, comunque entro il termine massimo stabilito dall'Organizzazione. Lo Staff esegue la supervisione della gara, il controllo dei check-point lungo il percorso ed interviene solo in caso di emergenza / soccorso.

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Salvaciclisti

Centri urbani più a misura di pedale: firma l'appello mandando una mail a salvaciclisti@gazzetta.it o salvaiciclisti@gazzetta.it. La Gazzetta dello Sport ha deciso di promuovere l'iniziativa del Times di Londra rilanciata dai blogger italiani piciclisti per rendere i centri urbani più sicuri per i ciclisti.

Ecco gli 8 punti dell’appello:
1 – Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote. 
2 – Gli incroci più pericolosi devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere sul lato. 
3 – Indagine nazionale per determinare quanti vanno in bici e quanti vengono uccisi o feriti. 
4 – Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato al piste ciclabili di nuova generazione. 
5 – Migliorare la formazione di ciclisti e autisti e la sicurezza dei ciclisti come parte fondamentale dei test di guida. 
6 – Limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili a 30 km/h. 
7 – Invitare i privati a sponsorizzare la creare piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato. 
8 – Ogni città nomini un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.
 
Firma idealmente l’appello mandando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo mail salvaciclisti@gazzetta.it
 
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3° Challenge Estivo Escursionistico In Mtb 2012

Per ulteriori informazioni ed approfondimenti cliccate sullo Spazio Raduni di Gessi & Calanchi Bike

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